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Venere e Marte
di Anaëlle Lepin

Infatti tu sola puoi gratificare i mortali con una tranquilla pace,

poiché le crudeli azioni guerresche governa Marte
di possente in armi, che spesso rovescia il capo nel tuo grembo,
vinto dall'eterna ferita d'amore, e così mirandoti con il tornito
collo reclino,

in te, o deo, sazia anelante d'amore gli avidi occhi,
e alla tua bocca è sospeso il respiro del dio supino.


I secolo a.C. Lucrezio, De rerum natura, 31-36

Si racconta una storia,
ben nota in tutto il cielo,
di Venere e di Marte vittime
delle astuzie di Vulcano


Ovidio, Ars amatoria, II, vv. 561-600

Anaëlle Lepin

Anaëlle Lepin (Parigi, 1996) vive e lavora tra Parigi e Napoli.

Ha conseguito un master alla Sorbonne di Parigi in Arti Plastiche successivamente a una laurea triennale in Storia dell’arte e Archeologia. Nel suo lavoro esplora i temi della femminilità, del quotidiano e dell'intimità domestica.

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