Posthistorica
Posthistorica
mostra personale di Lorenzo Scarpellini
a cura di Gioele Melandri e Luca Donelli
8 ottobre - 27 novembre 2022
galleria MonoGAO21
co-organizzata con MonoGAO21
VII Biennale di Mosaico Contemporaneo
Ravenna
L’installazione site-specific di Lorenzo Scarpellini invade e trasforma lo spazio della galleria ravennate, creando un percorso allestitivo immersivo.
Il bestiario che abita questo non-luogo, presenta deformazioni e fragilità, vittima inevitabile di un mondo sull’orlo del collasso. Si tratta di bestie “in potenza”, creature al confine tra il rifiuto biologico e lo scarto industriale, realizzate in cartapesta e innestate da metastasi in mosaico. In questo ambiente lunare e sabbioso, l’essere umano non può che farsi mero spettatore, inadatto alla sopravvivenza in un pianeta che lui stesso ha stravolto.
La mancanza d’acqua, risorsa fondamentale per la vita nonché unica speranza per sconfiggere un destino che pare già scritto, diventa qui uno dei temi portanti dell’installazione.
Le creature animalesche realizzate dall’artista appaiono ormai come scorie secche e doloranti, alla continua ricerca di nuove fonti di sostentamento tra i cumuli di rottami, uniche testimonianze del transito umano nella complessa scenografia-mondo in cui sono inseriti questi personaggi.
Lorenzo Scarpellini mette in atto un processo di disvelamento di una delle identità del reale; un’identità che è irrintracciabile sulla superficie delle cose, ma che va scavata in profondità per essere compresa.
Il bestiario che abita questo non-luogo, presenta deformazioni e fragilità, vittima inevitabile di un mondo sull’orlo del collasso. Si tratta di bestie “in potenza”, creature al confine tra il rifiuto biologico e lo scarto industriale, realizzate in cartapesta e innestate da metastasi in mosaico. In questo ambiente lunare e sabbioso, l’essere umano non può che farsi mero spettatore, inadatto alla sopravvivenza in un pianeta che lui stesso ha stravolto.
La mancanza d’acqua, risorsa fondamentale per la vita nonché unica speranza per sconfiggere un destino che pare già scritto, diventa qui uno dei temi portanti dell’installazione.
Le creature animalesche realizzate dall’artista appaiono ormai come scorie secche e doloranti, alla continua ricerca di nuove fonti di sostentamento tra i cumuli di rottami, uniche testimonianze del transito umano nella complessa scenografia-mondo in cui sono inseriti questi personaggi.
Lorenzo Scarpellini mette in atto un processo di disvelamento di una delle identità del reale; un’identità che è irrintracciabile sulla superficie delle cose, ma che va scavata in profondità per essere compresa.