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Porta Futurista

Porta Futurista

mostra del collettivo Pomme de Boue

a cura di Eleonora Savorelli

14 ottobre 2023 - 14 gennaio 2024

Molino Lovatelli

VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo

Ravenna

Porta Futurista è la prima mostra in Italia del collettivo anonimo Pomme de Boue. La mostra, a cura di Eleonora Savorelli, è organizzata e prodotta da marte in compartecipazione con il Comune di Ravenna – Istituzione MAR Museo d’Arte della città di Ravenna e in collaborazione con il Molino Spadoni.

Formatosi nel 2018 e originario dell’Ucraina, Pomme de Boue nasce sperimentando la street art nel tessuto urbano di Kiev, convivendo con i mosaici risalenti all’epoca sovietica e i graffiti contemporanei. Approfondisce la ricerca del mosaico attraverso lo studio delle avanguardie del primo Novecento e il brutalismo degli anni ‘50. La ricerca del collettivo si colloca tra arte e architettura, verso il superamento della bidimensionalità. Evitando geometrie rigide, Pomme de Boue crea contrapposizioni di forme e colori dalle estetiche spontanee e sorprendenti.

Il luogo scelto per l’esibizione dei lavori inediti più recenti del collettivo è il pian terreno del Molino Lovatelli, importante esempio di archeologia industriale ravennate, che diventa parte integrante del progetto allestitivo. Documentato fin dal 1237, si trattava del mulino più importante della città, situato appena fuori dalle antiche mura, nei pressi di porta San Mamante.

Quest’anno – dichiara Fabio Sbaraglia, assessore alla cultura del Comune di Ravenna – la Biennale di Mosaico Contemporaneo porterà con sé l’occasione di scoprire e fruire di luoghi solitamente difficilmente accessibili. La mostra a cura dell’associazione marte sarà certamente una straordinaria occasione di partecipare a un dialogo inedito tra il mosaico del collettivo Pomme de Boue e un’architettura antica e affascinante come quella del Molino Lovatelli che, grazie alla generosa partecipazione al progetto di Molino Spadoni, non solo sarà sede di questo evento, ma sarà aperto e fruibile al pubblico per tutta la durata della Biennale.

Foto: Francesca Melandri

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